Tab Article
Questo libro nasce dal bisogno di raccontare l'amore attraverso due figure di artista diverse tra loro: Luigi Pirandello ed Edith Piaf. Pirandello, segnato dal demone della follia, scrive per costruirsi una vita diversa da quella che è costretto a vivere tra le mura di casa, inventa struggenti amori, affida ai suoi personaggi parti di sé per esorcizzarle, cavalca la fatica dei suoi giorni reali attraverso le storie di personaggi che vivono nella sua testa, prima di trovare spazio tra le righe dei suoi copioni. Per Edith, invece, l'amore è un fosco miraggio, una meta desiderata e difficile da raggiungere, un'occasione sprecata, un'illusione. Cantare l'amore e viverlo non è la stessa cosa. Un libro scritto con la volontà di arrivare alla verità, al cuore di un uomo e di una donna che prima di essere celebrità sono esseri umani, con le loro debolezze, incertezze, contraddizioni. Pirandello dice: "Vorrei che sparisse Luigi Pirandello e restasse solo L.P. nome e cognome"; Edith attraverso le sue canzoni ha cercato per tutta la vita di raccontarsi, nelle sospensioni, nei sospiri, nella voce tremula e sgraziata, negli acuti che urlano un dolore profondo. Non rimpiange niente di ciò che è stata e se, nonostante tutto, ci sarà chi non avrà avuto la voglia di ascoltarla raccontarsi per quello che è, per quello che è davvero, non resta che rispondere "Je m'en fous".